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} : H 'i \ 'r FIGURA TRIGESIMASEXTA. Preparatici ad figurarli 37. N ve Bigiogeometrico C,& in ejus elevatione AB,prce- cipuas tantum lineas adnotavi, ne 'figurarti confonde- rem, £? Jìudioforum indajìrice ali quid relìnquerem. Linea plani EG habet divijìones latitudinis P, longitudinis QjveBigii geometrici C. Ex puntiis la titudinis ducentur morefolito vifuales ad O punti uni oculi ; ex puntiis longitudinisfient occultce adp mi Bum di Banfi ce, quod extra line ani AB protenditur modulis quatuordecim: ubi occultce ex divifionibus longitudinis fecant vifualem FO Jìunt par allei ce ad line am planiEF, adhibitis fetlionibus talium parallela}'unicum vi- fualibus, ad complendam defìrmationem veBigii. Ecedem line ce quce in veBigio deformato font parallelce ad EF, prolongantur ufque ad vifualem EO , contimiantur cimi aliis pa- rallelis adperpendiculum DE . Fiunt quoque vifuales ad puntlum oculi ex divifonibus elevationis AB translatis in perpendiculum DE ; adhibitis feti ionibus talium parallelarum cum vifialìbus, ad complendam deformationem longitudinis elevationis. FIGURA TRENTESIMA SESTA. Preparai ione della figura jy. ELLA pianta geometrica C , e nella fua elevatione AB ho mede Solamente le linee più principali, per non confonder la figura, e per lafciar qualche cofa aH’induffcria degli ftu- diolì. La linea piana EG contiene le divifioni della lar ghezza P, e della lunghezza Qjlelìa pianta geometrica C. Da i punti della larghezza fi fanno al folito le vifuali al punto 0 dell’occhio. Da i punti della lunghezza fi fanno le linee occulte al punto della diftan- za, il qual fi dilunga moduli quattordici dalla linea AB : e dove le li nee delle divifioni della lunghezza legano la vifuale FO , fi fanno le paralelle alla linea piana £F, adoperando i legamenti di tali paralelle con le vifuali, per finir di digradar la pianta. Le medefime linee le quali nella pianta digradata fono paralelle a EG, fi prolungano fino alla vifuale EO , continuandole con altre pa ralelle al perpendicolo DE:fi fanno altresì le vifuali al punto dell’oc chio, dalle diviiioni dell’elevatione AB trafportate nel perpendicolo DE\ adoperando i fegamenti di tali paralelle con le vifuali per finir di digradare la lunghezza della elevatione. Figura 37.