Volltext Seite (XML)
Cum autem non minia optìcaJlttdiofo quam ArchiteBur* neCefj’è fit ejficere delineamenta rei consìruenda, ah hoc vere , ab ilio fitte, idefi cum uterquefacere debeat vefiigium, elevationem,feBionem , & faci em , ob id delineavi hic Stylobatam or ditti: Etrtifici cum fuQ veHigio, qttem vides in A. B,, ut faciliti: per ci pi ai quod inproxi- mafigura disi, à totidem fcilicet arguii : prominentiàrum eleva- tìonis totidem dttcendas effe lineas J'uper lineamvefitgii, cum hoc f/ecejj'e fit ad inveniendum illorum angulorum cum ifiis lineis con- curfum in fui: degradationibus. Nota, longitudinem , quamvoco F. duSam in G. effe illam,à qua non folùm najcitur vefiigii obliqui tà:, verìtm etiam ab illa nafcitur obliquitàs, illius quam vaco fe- Bionem E., ob id in altero hujus ejufdem figura Stylobata totum id è contrario videbis. N 0 n ampliùs repetam quonam modo eruatur nitida delinea- tio , de qua fuperihs pluries , die am tamen angulos primi termini feBionis E, daturos linea: plana: faciei D., à" angulo: vefiigii da tura: omne: perpendicalare:. figura decima. Sty lobata Doricus, & ratio vitandi difficultatem quamdam, quse oceurrit inter illuni opticè delineandum, H I C ori tur dijficulta: hac. Vefiigium A. opticè tramlatum in C. adeò contr ahi tur, ut difiinBè vi deri nequeat ubi col- locetur circhi i pe:, ut tran sferri pojfint per pendiCiliare:. Sty lobata adumbrati , totaque hac dijficulta: ori tyr à propinq ai tate quam habet linea Orizontalis, feti punBum acuii cum lìnea plani. Ut igiturillam vinca: : Duce: lineamplani inferiti: quan- tum libuerit, J'uper illam fere: denuò latitudinem , <è~ lon gitudinem more [olito , retinsndo punBa ocul , dìflantiaO. F. , & fic videbis vefitgia magi: minufivè difiinBa ; Vefiigium enim E. difiinBius efi , yefiigio B. , & D. difiinBius efi ve- fiigio C. FIGURA UNDECIMA. Stylobata Jonicus, & ratio vitandi aliam ditììcultatem inElevationibus. I N eleyationìbus etiam feBionis opticè poteft accèder e, ut fi vi- fualis L. K. nimìs reBafit, fieBio B. reffringatur . Elon- gando lineam plani ab L. ad AI. vifiualis AI. N. erit in- clinatior , dr* confequenter fieBio C. erit lati or , sè“ difiin- Bior. Nota, difficultatem hanefape fiapiùs te habiturum in figuri: pracipuè, quamultas lineas habent, ut in figura 47. ubi par iter rationem vitandi confufionem reddam. Neque tìbi malefìci firn quod in hac figura lineam Orizon- talem infra lineam plani collocaverim , id enim feci, ut ìllarum diverfos effeBus videa: , utque tu in tifi: sltfdijs mute: > & difeas, FIGURA DUODECIMA. Stylobata Corinthius cum fuis pilis. F fiClSSE fèptimam figuram magno tibì documento erit ad confiruendum, &• dividendum Stylobatam A., & vefii- giumB., cum nìhil addere debeaspraterpila: C. cum Co le onice-, qua duo latera ambit. Opticè hoc vefiigium delineabi: inD., qua. delineatio difiinBior efi, quia inferiti: duxi lineam plani; & difiinBior etiam efiSeBioE., cum elongaverim vi fitta- lem F. G. fic femper agam, ut detur locus figura adumbrata, ér ut etiam videa:perpendiculave: Stylobata adumbrati cadere fuper angulo: vefiigii, & linea: plana: incidere è diametro fuper an gulos feBionis E.. Iterìim libenter moneo, ut facias fupradiila: praparationes in chartulis feparatis , ut ìnitio ajfuefcas trans- ferendis figuri: nitidi: circino ; facile enim tibi pofiea erit in tegra: Machinas perfpeBiva jucundioris delineare, ut videbis : in hoc enim tota regni* huìufce , & totius operi: facilita: fitta tfi- Effendo perii neeeflàno egualmente ad un profpettico, & ad un* Architetto far’i difegni in pianta, & elevatione, b in profilo, b in faccia , di quello s’hà à fabricare, da quello vero , da quello fin to, percib v’hb difegnato qui il piedeftallo Tofcano colla fua pianta come li vede in A.B. accib più particolarmente compren diate cib che vi dilli nella paflata figura , cioè che da ogn’angolo degl’aggetti dell’elevatione dovefte far’altretante linee sii la pian ta, effendo cib neceffario per trovar la corrifpondenza di quelli con quelle nella loro degradatione. Notate che Tempre quella che chiamo lunghezza, cioè F. portata in G. è quella che fà na- feere non folo lo fcorcio della pianta, ma anco fà nafeere lo feor- cio che chiamo profilo E., percib nel piedeftallo oppofto lo ve drete al contrario. Non ripeto più come fi cavi il difegno pulito, per haverlo à baftanza detto, dico folo brevemente, che gl’angoli del primo contorno del profilo È. vi darano le linee piane della facciata D.» e gl’angoli della pianta vi daranno tutte le perpendicolari. FIGURA DECIMA. Piedejìallo Dorico col modo di fchivare Una difficoltà per metterlo in Profpettiva, Q UI nafee una difficolta, *è, che la pianta A. polla in profpettiva in C. riefee tanto fcorciata,che non fi vede dillintamente dove collocare la punta del compafiò per ^, tranfportare le perpendicolari del piedeftallo om breggiato , à cagione della vicinanza, che hà la linea Orizontale colla piana. Ecco dunque il modo di fuperarla . Farete un’altra linea del piano più giù quanto volete fopra della quale di nuovo portarete la larghezza, e lunghezza ; operando al modo follto, e confervando li punti di veduta , e di diftanza O. & F. vi riufeirà farle piante più b meno diftinte, come fi vede che la pianta E. e più diftinta di D., e quella è più diftinta di C. FIGURA UNDECIMA. Piedejìallo Jonico col modo di fuggire un'altra difficoltà per Elevatione. P UÒ accadere l’iftefla difficoltà anco per l’Elevatione del profilo in profpettiva, cioè efTendo la vifuale L.K.troppo dritta il profilo B. riefee ftretto -, con allungare la linea del piano da L. fino ad M* la vifuale M. N. farà più inclinata, e per confequenza il profilo C. farà più largo , e diftinto. E notate che quella difficoltà v’occorrerà più volte, malli- mamente nelle figure più copiofe di linee, come vedrete nella figura 42. dove pure dirb il modo di ben formarla. Non vi dia pena il vedere in quella figura la linea Orizon- tale fotto la linea del piano $ hb fatto ciò, accib vediate i diverlt effetti, Se accib ancor voi ne voflri difegni andiate mutando per meglio imparare. FIGURA DUODECIMA. Piede/lallo Corìntio con le fue Pilajlrate . V I darà gran lume per fare,e dividere quello piedeftallo A. e pianta B. l’haver fatto la fettima figura , non havendo à crefcere fe non le pilaftrate C. con la cornice che gira due lati. Quella pianta la metterete in profpettiva in D., e riefee più diftinta per haver portato più giù |a lipea del pianoj è ancora più diftinto il profilo E.per haver allontanata la vifuale F.G.Così farò Tempre accib refti luogo per la figura ombreggiata,* ancora accib vediate che le perpendicolari del piedeftallo ombreggiato cadono fugl’angoli della pianta, e le linee piane incontrano à li- neadiritta fugl’angoli del profilo E.. Volontieri vi replico che facciate le fuddette preparationi in carte feparate,per avvezzarvi fui principio àtrafportar le figure pulite con la punta del com- paffo, perche vi riufeirà poi facile il difegnare machine intere di profpettive dilettevoli come fi vedrà più avanti : confiftendo ip cib tqfto il facile di quella regola, e del reftante dell’opera.