Volltext Seite (XML)
FIGURA CENTESIMA. FIGURA CENTESIMA. Modus retìculationis faciendae in teftudinibus. VPPRA qutefiunt in planis, contenta fmt duplici reticu- lattone ut notum efi. Nam una carumfit in ex empiavi , <,altera fit infàperficie in qua ipfum Opuspingendum efi. x/f ojétò tejludines exigunt tres redciiladones. Prima fit in exemplari , quodfupponimus delineatum effe juxta regulas Perfettiva boritone ali s. Secunda reticulatio con fìat ex funiculis gp efi perifilis 5 cujusfòrmam geometricam babes in M. Locum ubifigendi fmt davi quifufimeantfunicu- los, exhibent redee A B, E F: optica vero deformano retis e fi in N . Punttumocu- li efi Oj difiomtìa efi\~0* ltaquefiimagmeris, tempore notturno lumen can dela aut lucerna exi fiere in O, atque a reti ex funiculis projici hneas umbrofas ■in tefiudinem, e ad emque linea pennicillocolonntur yhabebiturtertm reiculatio> adpingendam tefiudinem neceffaria . Vixi fi imagineris, quia in tefiudinem obduttam tabulatole remot am a reti £2° mùltomagis a lumine ; vtlprojici nequeunt umbrte, vel nequeunt effe vividte ac difiinttte ut oportet. Itaque ubi nimiafuent difi arnia, figes in O exfremita- ■ tem fili j eoque ufque ad tefiudinem extenfyuteris veluti radio ac lumine cande la ad notandum umbrte locum. Prodcrit edam utfuper tabulato motumfili obfe- > cundes lumine alicujus candele, quod ipfìfiloproxime admoveas. Atque bis alijs que adminiculis, tudque indufirid^colores induces fuper lineis umbrofis , ac ter- tiam reticulationem alfòlves. Peffit edam rete ex filisfìgi in parva difi arnia a fornice, putain GH, unde incipit bafis cedificii : tuncautem umbrte in fornice eruntmagis di flinttee ac vifìbiles. Diligendffimecurabis ne menfurte exemplaris difirepent ullatenus a menfuris tefiudinis : utrete incidens in angulos^arcus-, aut iunulas tefiudinis, ex atte re- fpondeat reti exemplaris. Demum fi in vidaqux emendavi nequeant incidere no di , fiito , regulas omnes Perfpettivte hori^ontalis, teque in homìnibus aut ani- malibus, ac incolumnis aut coronicibuspingtndis, omninòfervori oportere. Modo dì\far la graticola nelle volte. E R le Opere che fi Fanno in piano, badano due graticole co me è noto ; una delle quali fi mette nel dilegno , I’ altra nell* Opera in grande. Per le volte però convien fare tre graticole - La prima deve effer nel difegno, il quale fi fuppone che fia fatto in profpetti va con la regola del lotto in fu. La feconda graticola dev* effer dilaghi in aria, la cui forma geometrica e in M .11 luogo de’chiodi cheSoftengon glifpaghi è nelle linee ATìjE F . L'ifiefla graticola in profipettiva è in N. Il punto dell’ occhio è 0j la difianza L 0 . Pertanto Le v* invaginerete die effendo in 0 il lume a’ una candela o lucerna in tempo di notte , dalla rete dilpaghi fi gettino le ombre nella volta , tirando i colori iu tali ombre,farà fatta la terza graticola, che è neeefiària per dipinger la volt a» Hodett ofivimaginerete, poiché effendo la volta coperta dal tavolato, c lontana dalla rete , e molto più dal lume ;o non poffon gittarvifi le ombre, o non poffon effercsi gagliarde e diftinte come bisognerebbe* Pertanto, in vece di lume, quando la difianza è troppo grande,attaccherete un filo in O, e fìen- dendolofinoalla volta, ve ne Servirete comedi raggio o lume di candelao lu cerna per notare il luogo dell’ombra. Vi fari anche di molto ajuto l’affecon- dare il moto del filo con un lume, che ftando voi fui palco,ceniate vicino al me- defimo filo : E conquefte elitre indufirie fuggeritevi dal voftro ingegno, co^ prirete di colore le linee ombrofe,dando compimento alla terza graticola. La rete di fpaghi fi potrebbe attaccar più vicino alla volta, come farebbe in GH y donde comincia I Architettura** e in tal cafo I* ombre della rete verranno an cor più diftinte e vifibili. Procurerete con ogni maggior diligenza chele mifure del difegno corri- Ipondano efattamente a quelle della volta * Accioche quando incontrerete an goli, archi, o lunette, la graticola della volta nonifvarii un puntino da quella del Difegno. Per ultimo, fe non volete incorrere in errori da non poterli emendare, perfuadetevi, che la re gola del fotto in fu, non è meno neceffaria-, per le figure d’huomini o d’animali, che per le colonne o cornici * ■ J 1 ■ 1 L 7- / * f / _ - rrn . u ' - */-