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FIGURA PRIMA» Explicatio linearum plani & horizontis, ac punótorum oculi & dittanti#. T principia Perjpeffiivce facilìus intelligas ,pono tìbi oboculos Templum , in cujus interiori facieprater cetera pingendumJit aliquid ad Perfpebliuampertinens. Tempii hujus vefiigium geometricum e/l A, elevatio geometrie a in longum eflB, in latum ejì C . In A ejì locus Homi- nis ajpicientis lineam DE, cuiparies pingendus incumbit. In B idem Homo ex eddem difian- tid intuetur liner/i FG, queerejert elevationem parietis. Infigura C fupponìmus Hominem coffifiere e regione ipfius parietis : eafdemque proportiones menfurarurn translatas effe ex ve ro pari et e infiguram C, quee ipfum in parvo reprafentat. Prima ergo linea HI dicitur linea terne velplani, ex qua incipit, eidemque incumbit cedi- jicium . Secunda linea NON priori parallela, dicitur borizontalis, in quaponitur O pun ti um oculi, tì’N punttum dijlantice. Duo autem punti a dfiantice a nobìs pojìta fuitt > ut unum adhibeas ex qua parte volueris • nam adfìguras opticè contrabendas fujjicìt unum punti um dijlantue : necfieri potejl ulla opticaàeli- neatio, quinprimo loco defignentur duce par all elee, vna planifeu terree , altera horizontis, notando in linea horizontis punti um oculi feu opticum, & puntlum difiantia;. Porrò unam eandemque rem triplicifchemate reprcefentare opor- tuitput videasflocum ex quo ajpicienda ejìfigura C effe puntlum N unius ex retlis ÌHO,quam concipere debemus velu- ti normaliter infixam in O; ac difiantiam inter Ofi’N eandem effe debere cum difiantid inter A 0 DE, inter B1$ GF. In pitturi s multum fpatii occnpantihus, puntlum oculi poni folet in medio lincee horizontalis : atque ubi altitudo pitturafit major latitudine, difiantia ìHQfiet aqualis altitudini. Si latitudopitiurafit major altitudine, difiantia NOfiet aqualis latitudini : ita enìm unico intuitu totumpiffiurajpatium comprebendipoterit. Porrò quamvis eadem difiantia diverfio modo adhibeatur in vefiigio A 0 in elevationìbus B c? C, nibilominus fetliones vìfualium cum pa- rietevejligii A 0 elevationis D, opinino confpirant cumfitlionibus vijualiumfigura C. Iamfivelimus ut fpetlatori in AÓ'B paries depittus videatur di fi are a linei s DE & GF quanta efi longitudo qua drati P, cujus elevatio *// Q; expuntlis A^B fiant vifuales ad pùnti a extrema quadrati, notandofetliones vijua lium cum pariete DE <3 GF, qui ab aliisvocatur velum, vitrum, diapbanum, feti io, tela vel tabula.- Invenies autem , linea* RS ac TV effe cequales, acfimiliter linear XZ 0 YK, 0fic de aliis, FIGURA PRIMA» Spiegaticene delle linee del piatto e dell* orizzonte, e de' punti dell' occhio e della dijìanza. Ccioche meglio intendiate i principii della Prolpettiua, vi pongo innanzi agli occhi una Chiefa, in cella della quale, fra le altre cofe debba dipingerli qualche Proiettiva. Quella Chiefa ve la metto i n pianta geometrica A, in eievation geometrica per lungo B, e per largo C. In A è il luogo donde un Huoirto rimira la linea DE, che è la pianta della mura glia da dipingerli. In B l’iftefs’Huomo dalla rnedefima diftanza mira la linea FG, che è la muraglia in elevatione. In 0 fuppongo che riflefs’Huomo miri in faccia la rnedefima muraglia, la quale con tutte le fue proportioni di mifure fia portata di grande in piccolo nella figura C. Dunque la prima linea HI chiamali linea della terra o del piano, dove poli o donde co mincia la fabrica. La feconda linea NON, che all’altra è paraiella, chiamali linea orizzontale, in cui fi pone O punto dell’occhio, e N punto della diftanza; de’quali punti di diftanza ne metto due, accioche vi ferviate d’uno di elli da quella parte che vi piacerà, ballandone un lòloper leoperationi degli Icorci; nè puòdilegnarli niuna Profpettiva, fenza fare in primo luogo le due parale Ile, l’una del piano o della terra, l'altra dell’orizzonte; e notare in quella il punto dell’occhio o della profpettiva , e il punto della diftanza. Ho giudicato efpediente di porre una rnedefima cofaintre difegni, per farvi vedere, che il luogo donde convjen rimirare la figura £7, è il punto N d’una delle linee NO, la quale dovete imagi narvi che fia conficcata aiquadra in O ; e fra OeN dovete mettere la rnedefima diftanza , che tra A e DE, tra B e GF. Nelle pitture che prendono molto fpatio, il punto dell' occhio fi deve far nel mezzo della linea orizzontale : e fe l’altezza della pittura farà maggiore della larghezza,la diftanza NO fi farà uguale all’altezza. Se la larghezza della pittura farà maggiore dell’altezza, la diftanza NO fi farà uguale alla larghezza, Poiché in tal modo in un’occhiata fiicorgerà tuttala pittura. E qui ofièrvate, che ancorché una diftanza rnedefima in differente modo fi adoperi nella pianta A e nelle elevationi B e C, tuttavia i fegamenti delle vifuali con la muraglia della pianta A e della elevatione B , hanno perfetta corrifpondenza co i fegamenti delle vifuali della figura C. Se volete che allo fpettatore in A e in 23, il muro dipinto paja lontano dalle linee DE, e GF quanto è lungo il quadro P, l’elevarione del quale è Q, da i punti A e B farete le vifuali a i punti eftremi del quadro , notando i legamenti delle vifuali col muro DE e GF, chiamato da alcuni velo, vetro, tralparenza, fettione, tela o tavo la, e troverete che RS è uguale a TV, XZ è uguale a TK, e così delle altre. Figura z M « «