ALLA SACRA REAL MAESTÀ* * ‘ •'“4 DI IUSEPPE PRIMO RE DE’ ROMANI, E D’ONGARIA, ARCIDUCA D’AUSTRIA, &c. Andrea Pozzo della Compagnia di desìi. F. : ' __ Adono à i piè della Maeftà Voftra per riveren za le Moli, che con prodigio dell’arte, e con in ganno degli occhi alza in quefta Opera l’Archi tettura . Ma Rimano fortunata quefta caduta , e bella quefta rovina, mentre Iperano di forgere più alto, le un Rè sì grande porga loro la mano ; di godere luce più chiara, fe le rimiri un Sole Auftriaco; di confegui- re fama immortale, le portino in fronte il Voftro Nome. Di caduta sì fplendida doppia fù la cagione : L’Ambitione del mio Libro : La Grandezza della Maeftà Voftra. Si ver gognava quefta Seconda Parte comparire alla pubblica luce del Mondo ornata meno della prima; e benché dopo quella bavelle