FIGURA XVIIL Piede/l allo rotondo fopra gradini. A varietà è condimento di qua lunque colà ; onde io mettendo vi avanti ò le fteffècofe alquan to mutate, ò altre del tutto di verte, credo, che terrouvi più delti, & accenderò il voltro defiderio di tem pre più approfittarvi : Sì che non vi lìa co là, che non lappiate metter’in prolpettiva. Qui torno à cimentare l’indultria voftra , proponendovi quello piedeltallo tondo, per vedere, te havete ben comprelò la regola de’ circoli, che più addietro v’ integrai. Ed à quell’effetto nulla replico di ciò, che hòdet- to altre volte . Dirò telo che la linea del ta glio è G.E. l’occhio in pianta 0. l’occhio per il profilo è I., Sci. parimente è l’occhio per il ditegno riufcito anch’egli più grande,per le mifureraddoppiate. XVIIL SCHEINBILD. Rundes faulgejlhul aufjlaffeln gejiellt. ER untertehied deren làchen pflegt, wic die augen, lo das ge- mùth zu ergòtzen : dahero in dem ich eben diete etwas veren- derte, oder ja newe ding dar- zeige , wiel ich des lehrlings gemùth auf- muntern, den eyfer in der kunft zu fteigen forthelffèn, allò zwar , das nichts furge- bracht werden mòge,deffen fichewremuh nicht erkiihnte in die terne laut unlèrer re gel zu werfièn. In diefem runden làulgelthul zeiget, wie wol ihr die von den kreyfswerf- ten gegebene regel oder faczungen verltanden habt. Derohalben wider holle ich keine un- ter weilung, allein deiite ich die theil linie, nemblich G. E. das gegen-oder gleich-ein- fchawende aug in 0; das teithige in /; und eben in /. das aug zu der entfernung, lo da gròflèr teheinet ob gedoppleter maas. Figura 19.