Am. oh Dio! Coro. Adelasia. Ottone. Adel. Ott. Oh stelle no Am. Coro. Coro escendo. Am. Trionfö! Orbazzano? Estinto. Dali’ eroe ch<? per te ha vinto vien la gloria a coronar. Egli? • . • oh padre!. .. amici! II mio cor — qui non vedete, e l’eccesso non potete di mia gioja immaginar. Torni core in tal uiomento di con lento a palpitar. (Ah, d’amor in tal momcnto sol lo sento palpitar.) Donna, esulta! niio campione Utt. E mio nennco — Adel. Ei t'ama, ei padre ognor ti chiama. Ott. Nön lo sperar, in vano col pianto tuo mi tenli. Ah, tulti di padre spenti sono gli affetti in nie. Adel. Se qualche affetto in vano spero destarti in seno : dch, lascia ch’io pianga almeno l'antico padre in te. Io sposo mio! — ein piü < Padre, se giusto sei, ine condanni il tuo rigor. ]Nö, tu vivrai ai patcrni lamenti; i labbri miei rannnenlarli saprauno ad ogni istantc quäl io fui, quäl tu fosti, e per punirti, sempre cosi dell' csecrando eccesso Sara loquace il mio silcnzio istesso. Ott. Mä tu sei rea Adel. E vor, son rea, — Ott. Per un ribello Adel. Hai 'monie. Scene und Duett, aus Adelasia und Aleramo, v. Simon Mayer, zum Erstenmale gesunken von Madame Fcrmati! — ascolta! . . . Eccolo il scn! • ■ col ferro vendica i torti tuoi! La mia vcndclta dal perfido Aleramo cominciera. Che mai dicesti, oh stelle!' — me t’offese? ol, — me sola