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Quinta Fabio. Nö, non godrai, tiranno, di rimirarmi oppresso; ma quello sdegno stesso Minuett und Finale, aus der Sinfonie, von Ries. tu mi vedrai sfidar. • ’ *4 Emilia. Di questo tuo furore . Pap. Cosi mi parli audacc! i non arrossir, se puoi, Em. Ma padre, oh Dio! perdonh- <• godi tra’ fast! tuoi Pap. Di piü non m’irritar. l’insanno a rammentar. Parti . . . Em. Ma padre . . . Fab. Mi da piü aflanno, o cara, Pap. Taci! questa tua pena ainara Fab. Tradir cosi tu sai ? ehe l’empio tiio rigor. l’ap. Vanne, lio tollerato assai, Pap. Ah, ehe il paterno amore •ma vi farö tremar. in mezzo tal rigore Fab. Che rabbia! fa vacillarmi il cor. Pap. Che orgoglio! Em. Si, la cagion son io. ■ Em. Che barbaro tormento! Fab; Nö, non temer, ben nrio, a Ire. (In si crudel cimento quell’ empio suo furor. non mi credea trovar. a tre. Da mille smanie in petto Em. Sposo, perdona, oh Dio! sento squarciarmi il core: se la cagion son io la rabbia, ed il furore di questo tuo dolor. mi fanno delirar. Einlass. Billets zu 16 Groschen sind bey dem Bibliothek-ylufwarten Schröter and apn Eingänge des Saals zu bekommen. ♦ Der Saal wird uni halb 5 Uhr geöffnet, und der Anfang ist um 6 Uhr.