|Stelle! un bacio? Fiord. _ . _ Dorab. «6.x (fanno torto al nostro onor. Ferr. | f Dalia voglia ehe ho di ridere ch’ebbe l’origine nell’ Alemagna, ehe poi si celebre la in Francia fu. Fiord. Dorab. a 5. se poca, o molta,' se in una volta, o vero in piü. Fiord. / Preso han l’arsenico, Doraü.l Signor Dottore! D. Alf.\ Qui dentro il bebbero. a. 3.x La causa e ainore, | ed in un sorso • V sei mandar giü. Desp. Non vi affanate, non vi turbate. Ecco una prova di mia virtü. ' Fiord. f Egli ha di un ferro Dorab.\ la man fornita. Desp. Questo e quel pezzo di calamita, pietra Mesmerica, Ferr. J Dove son!.... Che loco e questo ! Guil. I Chi e colui! Color chi sono!.. Son di Giove innanzi al trono? Sei tu Palla, o Citerea? Nö,' tu sei Palma mia Dea, ti ravviso al dolce viso, e alla man ch’or ben conosco, ' e ehe sola e il mio tesor. Desp. / J Son effeti ancor del tosco, A. Alf. I | non abbiate alcun timor. Fiord.j J Sara ver, ma taute smorfie Dorab. s6a f fanno torto al nostro onor. Ferr. I j Dalia voglia ehe ho di ridere Guil. ( } il polmon mi scoppia oror. Ferr. Guil. Fiord. Dorab. a 3. Desp. JPer pietä, bell’ idol mio, (volgi a me le luci liefe. Piü resister non poss’ io. In poch’ore lo vedrete, per virtü del ma^netismo iinira quel parossismo, . torneranno al primo umor. Ferr. f Dammi un bacio, o mio tesoro, Guil. ( un sol bacio, o qui mi moro! Fiord. Dorab- (Come si muovono, Jtorcono, scuotono; D.Alf. j in ferra il cranio r (presto percuotono. Desp. Ah lor la fronte tenete sü. Fiord. Dorab. a 2. Eccoci pronte. Desp. Tenete forte corraggio or liberi siete da morte. Fiord. Attorno guardano .< Dorab. a5. forze riprendono .... D.Alf. Ah, questo medico vale un Peru.