äS&SS&fiCidsSs&iäSisSEäiSSSsä&SsSsääSS^^ Uioloncell-Concert, von Danzi, gespielt von Hrn. Voigt. Ter z ett, aus Armida, von Righini, gesungen von Dem. Albert und Gian. Campagnoli und Hrn. Julius Miller. ß Arniida,. Non partir, e pensa ingrato, ehe tradita io son da te. Rinaldo. Idol mio condanna il fato, non accusa la mia fe. s Ubaldo. Soffri in pace le tue pene, tu rammenta il tuo dover. ? Armida. Traditor infedele! 5 Rinaldo. Addio, mio bene! Arm. /Ah se al fin restar conviene, * 1 non mi vegga a sospirar. 5 Rinaldo.' Ah se al fin restar conviene, j non si torni a sospirar. 5 Ubaldo. 1 Ah se al fin partir’ conviene, | \uon si torni a sospirar. i Armida. Traditor! mi fuggi? oh Dio! 1 Senti, senti! pria vorrei, — si confonde il mio pensier. g Rinaldo. Cara, io l’amo, e tornerö, | Ubaldo. Se si debole tu sei, * j va, ritorna a delirar. J Armida. Dimmi almen — | Rinaldo. Mio bene, oh Dio! | Tu non puoi vedermi il cor. 5 Armida. /Se produci un tal’ affanno, Iah, sei pur tirauno amor. ? Rinaldo.) Se produci un tal’ affanno, l |ah, sei pur tiranno amor. | Ubaldo. ISe produci un tal’ affanno, Iah, sei pui’ tiranuo amor. |