Volltext Seite (XML)
Coro. Ismene. Coro desolazione Evandr Coro. Evandro. Amorosi vasalli, oggi riceve di tante sue virtü nel comun lutto un giusto premio il nostro Re, ma in vano per lui si piange: alle preghiere, a’ voti non son propizj i Numi. Andiamo a’ Tempj vittime, e doni ad offerir si chieda un’ oracolo ahneno; alnien si sappia in si grave periglio, se per noi v’e pietä, se v’e consiglio. Ah di questo afflitlo regno, giusti Dei,'eße'mai sarä! Perche a’ tiranni ride serena • . speme non ha; d’inesorabil morte, preda ugualtmente sono nel tugurio i Pastori, i Re sul trono. Coro. Ah di questo afflitlo regno, giusti Dei, ehe mai sarä! Ismene ed Eoandro. Ah per noi del Ciel lo sdegno peggior fulmine non hä! Ah die questo afflitto regno, giusti Dei, ehe mai sarä! Infausla reggia ! ehe immersa in gemito di voci flebili risuonerä. Patria infelice! ehe un denso turbine d’armi straniere circonderä. Ah di questo afflitto regno, giusti Dei, ehe mai sarä! ( Aria di Pantomime», ehe esprime e lutto.)