Elvira. Ombra del mio germano! Placata or or sarai. So Hers e Elvira assai la nera infedeltä. Inc. Or ministri, l’olocausto colle spoglie del nemico, sull’ altare al Nume amico, tempo e giä, di presentar. ( H vitelletto candido Balisa ’ / t’offriamo o Nume fulgido, e Sira ’ ) c * P 01 ’g an sue viscere (materia di sperar. Tutti. Ciel! ohime! quäl ci sovrasta improvvisa traversia! • Ciel! ohime! di noi die fia? Che spavento! ehe terror! Mir. Dail’ affanno io tremo, io manco. Elv. (Vendicata or or sarb.) MajJ. (Baldanzoso! Al regio fianco ti vedrö per poco ancor.) V. Uma. E tremendo ilNuine allora ehe l'accende il giusto sdegno. Qual ruina a questo regno or niinaccia il suo Furor. Inc. Tu, cui lice del futuro penetrar l’oscuro velo, di, perche rivolga il cielo l'ire sue contro il Peru? T 7- . Uma. All’ Oracolo lo chieggo; chieto in tanto ognun sen stia, di placarlo, ahnen la via si degnasse a ine svelar! Inc. Come affannato anela, Mir. e gerne oltre il costume! e Qual vittima del Nume Rocca, (l’ira potra placar! ’Qual gelido terfore Elv. lor piomberä sul core e Maff. ' allor, ch’udran quäl vittima ehiegga il divin furor. Mur. Tremanti la sentenza tutti attendendo stanno; oppresso da un allänrio ch’e figlio dell’ error. L’Oracolo. Popolo ! il tempio profana un empio, ehe m’oltraggib, vendetta io vb: Murnei mora. Tutti. Murnei mora. Che sento? Murnei reo? V. Uma. Su! l’empio incatenate, del Nume vendicate il vilipeso onor. Coro. Al rogo incatenato si tragga il scellerato, la morte ei nieritö. Inc. Olä! — Fia ver, oh ciel! Tu bestemmiasti il Dio? Coro. Ei bestemmib il gran Dio. Mur. Giuro ehe il labbro mio il Sol non oltraggib. Coro. Qual decretö l’Oracolo, mora lo scellerato. Inc. Fermate! un tal reato apporre a lui chi pub? Majf. Io, ehe pur troppo il so. Confessa il nero eccesso. 11 soinmo Nume spesso t’intesi bestemmiar. Ne giä l’intesi io solo, ma. Mira, e insiem con lei Elvira i detti miei potranno coufermar. Elv. Se parlo, a dura morte tratto verrä il consorte. Pur compiasi il dover: Quello eh’ ei disse. e ver. Mir. Forz’ e ehe il ver confermi. L’intesi dir sovente, ehe il sol non sia ch’un ente creato, quäl io son. Mur. Voi m’accusate! Voi! (a Alüa.) Non corriposto alFetto d’odio t’infiamma il petto. Tu meriti perUon. ( a Mafferu.) Da nera invidia spinto, tu vuoi vedermi estinto.