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3 Pam. Che m’adora il mio diletto ? Ma, perche cangib d’aspetto? Perche tacque, oh! Dio! cosi? Voise il guardo, e mi luggi ? 13 Gen. Cöpre il ciel l’arcano an- cora, Ma il tuo ben, so, ehe t’adora: 11 suö ben, so, ehe sei tu . . E lo guida a te virtü, fra ’l silenzio, e fra l’orror, deh! si cerchi il tuo fcdel . . Pam. Io vi seguo, o Dei del ciel!.. « 4. Non teme Amor, quando c verace, crudel dolor piacer fallace. I’arlb obliar non pub l’etä, ne tulto il mar l’estinguerä. 12 Uom. Chi in queste sponde la virtü cerca, e la pace, la terra, ’b l'onde, . . . il fuoco affronti, e il gelo; e se i terrori della morte vincer sa, l’aurate porte a lui dischiude il ciel, e allora in sen de lunii egli potra de nostri numi i minist'ri dislevar. Tarn. Timor non ho; nel g'ran viaggio,- auch’ io sapro mostrar coraggio! L’orrende porte aprite alfni: corona, o morte avra Tarn in. Pam. Pieta di te! Deh! ferma il pie! Tarn. Gli acceiiti son Della mia bella! . . a 5. se I 2 Uom. di Si, si e il suon sua favella! f Perche contende | il lato ancor? il ciel reu de •1 mio 11 suo tesor chi torlo a . chi mai potra? Tarn. A lei parlar non m’ e vietato ? I 2 Uom. Piü assai sperar, taccorda il fato. ( Al tempio oror a 5. j meco , l teco vei ’ rfl , ed al suo cor mi . , stringera. Auch’ ella osb morte affrontar,’ all’ ara, or pub meco . teco ß lurar ’ 7'a'm ^ Taminö! mio! a 3 . ' f Pamina! mia! Oh! quäl felicitä!. Tarn. Ma-qui il terror soggiörna ... qui morte freme giä! . . Pam. Comp'agna, oVrtnque andräi, m’avrai — fedele ognor: io guiderö il mio ben, me guidera l’anior. Di fiori, e rose amore atmen, le vie spinöse ' abbellirä . . . ma degl’ incanti e teco il suon?-