7<J LIBRO PRIMO la cognizione degli uomini e delle cose ., e sen tendo la conversazione fra i due precedenti, la curiosità viene portata dal libro delle ricer che a fissarsi sulle arti e sopra ciò che viene detto dei monumenti loro, i quali quanto più vengono considerati, tanto più dimostrano 1 esistenza delle indicate relazioni. L’indiano riflettendo intorno a quanto ha veduto ed ha letto riconosce, che invariabile nelle sue abi tudini, contento del suo stalo, non ha mai la sciato il suo paese , e che i suoi padri, beati della fertilità delle loro contrade, non hanno mai abbandonala la loro terra per cercare al trove un’esistenza diversa, sicché non presero in alcun modo da altri popoli quella dottrina la cui antichità s indaga attualmente. D’altron de gli Ebrei, depositar] di quel libro in cui tro vasi questa dottrina, non ricevettero gli emble mi del bue e del serpente allorché si stabilì il loro legislatore, e non poterono per conseguenza co municarli agl indiani o ad altre nazioni ove non furono.Da chi dunque questi emblemi furono trasportati ai Chrnesi e agl’indiani? Questa è ragionevol quistione, dice d’Hancarville, e per iscioglierla bisogna risalire alla storia de’ popoli che abbraccia, mostrare che ne esiste un terzo che doveva conoscere come gli ebrei quell’ an tica teologia , e che per le sue relazioni e vici nanza all'India e alla China potè loro comuni-