l’origine delle invenzioni delle cose, ove ap pena apparisce un barlume di luce, quasiché pel difetto di non poter scorgere più oltre, non sia ragionevole il credere che esistessero monumenti anteriori alle memorie che ci ven gono tramandate. L’ assegnare per origine delle arti e delle scienze che onorano la spe cie umana, unicamente quel tempo oltre cui non ci è dato di vedere per la sua antichità e perla mancanza di tradizioni, è un vero insulto che si fa alla mente dell’uomo; e non sappiamo perchè si voglia cosi facilmente supporre, che al di là delle età alle quali si può risalire, la umana mente fosse meno atta a poter produrre cose degne dei posteri, quando questa non era costituita di diversi elementi, e i primi uomini do veano sentire ingenite in loro le stesse pas sioni, e provare una quantità di quei medesimi bisogni che rendono ora così attivo l’ingegno nostro . Oltre a ciò non abbiamo alcun argo mento per credere che la nostra specie nella sua origine fosse avvilita da un torpore che inabile la rendesse ad alcun tentativo felice, e quindi non dissimile inutilità io trovo nella ri cerca della prima statua, della prima pittura , del primo istrumento, della prima arme offen siva, del primo alfabeto; che forse più o meno rozzamente queste cose ebbero vita coi primi palpiti del cuore umano, e col primo moversi