CAPITOLO OTTAVO 3'il metafisici. Ma passarono parecchi secoli avanti che si ottenesse culto publico e tempio, che cessassero le grotte e che i più remoti angoli delle case de’privati non fossero più i sacrarj di una religione tanto perseguitata. Corse ezian dio lunga stagione prima che si permettessero le pratiche esterne del culto, e si vedessero gli abiti di ceremonia nell’ esercizio delle funzio- zioni ecclesiastiche, e ne fossero poi in segui to distinti i ministri, acciò non venissero con fusi cogli altri che non avevano accesso all’ al tare . Le gerarchie ebbero quindi la loro ori gine, e furono varie secondo gli ufiicj egli abiti diversi, nei quali si ravvisano anche og gidì quanto basta le derivazioni dagli antichi costumi rivestite di mistico senso di religione. Ma non solo gli abiti eie costumanze dell’odier no culto conservano antica derivazione, che an che gli emblemi principali e gli oggetti più cari della moderna adorazione si riconoscono presso gli antichissimi popoli della terra, talché una me ra riproduzione può dirsi di figure altre volte adorate. Vicino alle rive delTanai si trovarono sepolcri sui quali era posta una croce, quan tunque mai vi penetrassero cristiani. La croce si è trovata al Thibet in molte antiche meda glie persiane ed era forse in luogo di serpen te, emblema di fu tura vita . Nel Nord fra i mo numenti uplandici trovansi queste tracce ante re»». /. 21