CAPITOLO OTTAVO 2C)l) da una grande quantità d’indagini che potrebbe ro farsi risalendo con qualche scorta di miglior critica e di filosofia all’origine di tante co stumanze e di tante forme esteriori che sono passate ad essere canoni invariabili delle arti. Se gli artisti simboleggiarono le idee astratte nelleloro divinità, quelli che servirono poi alia moderna religione dovettero derivare dai prin cipi fondamentali di questa i prototipi delle lo ro imaeini allorché si videro mancanti dei mo- delli originali. Avvi tanta distanza dai primi an tichi monumenti del cidto imaginoso greco-ro mano ai simulacri dell’odierna religione quanta ve n’ ha tra le astrazioni prime della mente e del cuore personificate e i moderni sistemi d un cidto rivelato, diametralmente in opposizione cogli usi e colle pratiche del gentilesrno. In tut to questo nulla v’ha di poetico, e può ogni co sa spiegarsi eollastoria alla mano. Fu un tempo oggetto dell’ arte il rendere intelligibili quelle idee astratte col metterle a portata dei sensi, come divenne un oggetto in progresso 1’ esclu dere ogni chiara intelligenza col presentare imagini, le quali al di sopra d’ogni concepi mento involgessero un senso mistico e sopranna turale ; ovvero nel ritrarle con un aspetto di modestia, d'abiezione, d’ umiliazione destas sero nei loro contemplatori una serie di nuove