Qualora vogliasi considerare il vantaggio temporale come il motore delle principali azio ni degli uomini, è duopo di convenire, che la inorale evangelica presentò a Costantino un mezzo efficace per far risorgere la pratica delle virtù publiche e private, a preferenza d’ogni altro mezzo che avesse potuto impiegare la sua potenza imperiale. Oltre di che doveva essere ben lusinghiero per un conquistatore che esi stesse una classe numerosa di sudditi,che peri loro principi religiosi facessero deiivax-e som messamente l’instituzione del governo civile, più che dal consenso dei popoli, dai decreti del cielo. Adottata la religione cristiana come religione dell’ impero, ne venne quell’ ambizione insepa rabile dall’ uomo , e molto più dal monarca, di emulare colla sua pietà negli ultimi anni del viver suo la grandezza colossale de’suoi pre decessori , e di cercar di eguagliare le gran diose e perfette opere dell’ antichità nelle chie se cristiane di Antiochia, di Alessandria, di Gerusalemme , di Costantinopoli e di Roma. Piuttosto le arti d’Italia potrebbero fare que rela a Costantino e n’suoi successori immediati per aver trasferiti alla nuova sede d’oriente in gran copia i monumenti che abbellivano la ca dente regina del mondo. Sottrasse egli così una serie di esempi luminosi a quegli artisti che