que viventi maestri erano eglino stessi i già ri trosi dall’ imitare le opere dei loro grand’ ari, come quelle che erano le più opposte ai modi e (die pratiche loro: e ad esche da questo tra viamento v ebbe assai più di merito la sponta neità Italiana, che Vistituzione Bizantina. Tutti s‘ accordano in questi principi, e tutti sanno che per emergere vittoriosi in qualche di sparita di pensare diventa di grande sussidio per un debole avversario il mettere in mala vi sta il competitore attaccandolo in tal guisa on de sorprenderlo, se riesce , in contradizione con se medesimo, come in un giornale di Fran cia, che non fu certamente nè quello dei Sapien ti, nè il Mercurio Straniero si cerco di fare, ad ditandoci non solo come disprezzatoli delle sii li Francesi, ma delle produzioni divine de’ Gre ci scalpelli. Potrebbe più accortamente (deuno osservare in quest’ Opera, che noi ci siamo talvolta gio vati molto di ciò che altri scrissero, e che al cuni articoli specialmente nel primo libro han no l’aspetto di compilazione piuttosto che quel lo dì novità, e di ciò non vorremo escusarei in alcuna maniera, che anzi fu quello il nostro assunto preciso, massimamente trattandosi di fatti anteriori alle epoche da noi trattale, ove non era dato di emergere con novità senza pe ricolo di dar nello strano. Talvolta sarà acca-