s’cwnati. 12 « Il y eut beaucoup plus de vanite (pie de vari ci table orgueil : la recherche de la nouveauté cc nuisit à celle da vini;quelques hommesde ta ci lent plus que de genie, l’hardiesse de la inaiti « substituée à celle de la pensée, de la pei fe ci ction dans toutes les opérations mecaniques ii de V Art, une presomption desordonnée, le cc mepris de ce qui étoit ancien, enfiti l } epuise- cc ment de ce principe vitale des Arts cornine cc de la Società, et dont V éjffet ou le symptome a est de subordonner le sentiment auraisonne- ct ment, et le regne des idées morales a celui a des sensations materielles. » E fu lo stesso autore che aveva pochi anni prima, rendendo conto di questo lavoro, fatto conoscere come le difficoltà s’aumentano a mi sura del progresso dell’ A ite per Vaffluenza de gli oggetti, che si affollano in concorrenza e si presentano accompagnati da tanti interessi lo cali, da* quali senza timore di parzialità diffi cilmente lo Storico può separarli. Rimarrebbe a dir qualche cosa sull’argomen to che mise in allarme alcuni dotti, allorché ci parve d’aver trovati nel medio evo inltaliaba- stevoli mezzi pel risorgimento dell’ Arte, senza che questi venissero somministrati dagli influs si d’una nazione rifugiata in Italia, siccome, allora potevano dirsi i Greci, sia che si voglia no riguardare quei primi che colla persecuzione