CAPITOLO QUARTO ]'3 privi di poeta sono sepolti nell" oblivione . (i) E che sarebbe stato di Troja stessa , scriveva Filostrato, se Omero stato non fosse ? Comunque sia la cosa , molta ragione appa risce in queste querele, quantunque tropp’ alto rumor se ne levi, ed il maggior torto del Va sari è stato di voler porre in troppo bella vista le glorie fiorentine col dipingerci l’assoluta ce cità dell’Italia allorché disse, era spento affatto tutto il numero degli artefici quando nacque Cimabue Vanno 1240 a dare i primi lumi del ibate della pittura. Bisogna peraltro, non os tante questo zelo un po’spinto, essere giusti verso i toscani, e l’iconoscere che i loro artisti, ancor che abbiano avuti contemporanei nelle altre parti d’Italia, hanno un diritto al primo merito d’ aver contribuito al risorgimento delle arti; e la censura che può farsi a qualche èspressione un po’troppo calda che l’amor di nazione ha dettata al Vasari dee tacere col confronto dei grandi fasti e delle moltiplici scuole degli artisti toscani, cui non toglie pun to o contende lo splendore qualche altra no tizia a stento raccolta per far preponderare la bilancia in favore degli altri. La Toscana fu la culla ove risorsero le arti: l’Etruria era già stata maestra venti secoli prima, e per la se-