CAPITOLO QUARTO lfió Si sono assegnate da molti a quest’ epoca co stantiniana le pitture del codice di Virgilio in cise e pubblicate da Pietro Sante Bartoli, come alcune altre di un codice di Tei’enzio, con ciò volendosi provare che le arti non fossero in de cadenza totale ; ma i monumenti più grandiosi hanno ben più diritto di attestare il gusto e lo stato delle arti presso una nazione e di assegna re un’epoca ai progressi o alla decadenza dello umano ingegno, di quello che le miniature di un codice, che potrebbero ad esempio alle garsi ove mancassero edifìcj, archi, basiliche, terme, statue, monete. Oltre di che il codice virgiliano viene da alcuni attribuito all’epoca di Settimio Severo, che se non fu per le arti felice, nuli’ ostante precorse d’un secolo la de cadenza in cui si trovarono sotto il regno di Costantino; e finalmente giovami riflettere che queste pitture non furono intagliate con quella fedeltà eh’è propria e necessaria per rendere una ragione esatta delle cose e servire ai dotti, come se avessero gli originali sott’occhio, pre sentandone il carattere non alterato. Il Bartoli aveva contratto l’abitudine d’intagliare le an tichità romane de’secoli aurei, e 1 intagliatore della colonna trajana mise troppo spesso il marchio caratteristico di quell’età e del suo gusto per tutto ciò che poteva render preziosi i monumenti. Egli attese a brillare pel merito