CAPITOLO QUARTO \5j notabili simulacri, non prevedendo che un gior no avrebbe apprezzalo ciò che manometteva colla rabbia militare, e che avrebbe resi i più grandi onori alle opere dei greci scarpelli. Venne edificata di fatti la grandezza romana in materia d’arti, di gusto, di monumenti sulle mine della Grecia, e negli ultimi anni della repubblica romana e nei primi del felice re gno d’Augusto la scultura, nudrita degli stessi elementi che la elevarono alla sua maggiore grandezza negli aurei secoli della Grecia, pro sperò anche in Roma con tutto il vigore; tanto la felicità delle circostanze influisce sul pro gresso di questi studj ! Nell’ epoca avventurosa del secolo d’Augu- Arti in . . , • Roma.Au- StO , in cui questo gran moderatore raccolse i §us to e frutti della libertà e della repubblica, e in cui -successort * gli edificj fatti a private spese erano al dir di Svetonio diretti sempre alla pubblica utilità, Augusto stesso fabbricò in Roma il tempio e la piazza di Marte vendicatore, il tempio di Giove Tonante nel Campidoglio , quello di Apollo Palatino colle pubbliche librerie , e furono eretti inoltre il portico e la basilica di C. Lu cio, i portici di Livia e di Ottavia, e il teatro di Marcello. Il sovrano esempio fu imitato dai ministri e dai generali, e per opera del suo amico Agrippa s’inalzò il Panteon ; modelli tutti che