LIBRO PRIMO Pericle, Alessan dro e suc cessori . 154 fra i Greci fosse la protezione che si accordava, e la stima pubblica di cui si onoravano gli ar tisti : ma vorrassi egli alla sola protezione ac cordare un influsso bastevole perchè le arti presso di loro si elevassero a tanta grandezza? Quando si è riconosciuta una qualche causa accidentale, o superiore alla nostra intelligen za; quando si è voluto escludere il caso dall’ aver parte nelle umane cose, si è invocato una forza soprannaturale a cui tutto il merito si è attribuito d’ ogni avvenimento, e da ciò forse nasce che la sorte privilegiata per cui 1’ eccel lenza degli artefici greci si propose ad esempio venne giudicata frutto della protezione di Mi nerva, senza rittetttere che l’agilità del loro ingegno, la dolcezza del loro clima , l’immagi noso del loro culto, la loro legislazione, ed ogni loi’O costumanza infine potevano influire bastevolmente per costituirli il primo popolo del mondo. Portata la scultura durante il governo di Pei’icle e il regno d’Alessandro alla eccellenza soffrì alquanto di decadimento dopo quelle epoche luminose, restando il buon gusto come in uno stato d’inettitudine e di sospensione per una trentina circa di olimpiadi, dopo le quali si riscossero i buoni talenti, e quantunque le arti non risalissero allo splendore del primo tempo, se non diedero dei Fidia, dei Policleti,