CAPITOLO TERZO 1^1 materiale apparenza già soddisfar potevano abbastanza i sensi, ed erano conservate e pro tette dalla saviezza della legislazione. I torrenti di sangue che si versarono per guerre di reli gione, ove la disputa armò di ferocia i partiti ostinati dagli Ariani fino agli Albigesi non si ver savano in Grecia per contestazioni di questa fatta. Nei climi dove l’uomo soffre o i ghiacci o le arsure si esalta più facilmente 1’ imma ginazione perfare un sagrificio alla divinità delle sofferenze di questa vita colla speranza di una vita migliore . I deserti della Tebaide, le sab- bie del Gange , le rive del Baltico e le rupi di Scozia possono apprestarci gli esempj pei quali l'uomo tremante si prostra dinanzi al princi pio dei mali, che non cessa di agire potente- niente addolorando di continuo la specie uma na ; ma i Greci, a’quali la più felice natura sor rideva placidamente, dinnanzi a chi doveano prostarsi, se non era a quegl’ idoli che visibil mente senza alcun mistico velo servivano di soa ve solletico ai sensi o di piacevole scossa alla immaginazione ? Alcun bisogno non v’era che i loro pensieri si dirigessero a immaginare il compenso di un altra vita quando quella di cui già godevano era sì dolce. Estesi in tal modo i mezzi per cui il culto pubblico era dall’arte soccorso tanto efficace mente, non tardò poi la privata divozione a Segni del CultomnI- tiplicati •