CAPITOLO TEHZO l3l tanto se 1' occhio arrivi a scorgerla, come se rimanga sepolta nella caligine dei tempi ; ma queste indagini irritano sovente i custodi di più moderne dottrine, che vogliono essere esclusivamente depositarj d’ogni sapere, e te mono l’imbarazzo che loro possa cagionare l’evi denza di nuove scoperte . Nuli’ostante però le immense stravaganze apparenti che noi veggiamo nell’ origine dei culti, abbiamo argomento ond’essere molto meno ingiusti verso gli antichi popoli che noi sono stati tutti coloro che gli hanno derisi per non voler conoscere a fondo le cause di queste stranezze, e rimontando ai motivi dell’ adora zione di alcuni altri simboli presso molte popo lazioni si vede, che le costumanze e i pregiudi- zj che noi abbiamo censurati inconsideratamen te furono loro dettati da un finissimo accorgi mento, da una ragione profonda, da una saga cissima filosofia. Dedicata al ben publico.come esser dovrebbe in ogni culto religioso, la po litica sacerdotale forse esaminò nell’ Egitto le cause per cui sì comuni erano le malattie dell’elefantiasi, della psoroftalmia, della leb bra, e trovò, come appare, che provenir po tevano dall’uso di alcuni cibi per vietare il nutrimento dei quali, con un ostacolo insor montabile al popolo, furono convertiti in sim boli di divinità cui ncfas erat violare ac frati- Strava ganza di cui lo nella sola appa renza .