CAPITOLO SECONDO pei loro monarchi eresse nel centro delle piaz ze principali di Parigi, di Lione, di Rennes, di Djon, di Montpellier. Chi fosse bramoso di conoscere raccolta questa serie di monumenti in un prospetto erudito, potrebbe leggere la dissertazione inserita nel lib. del sig. Patte che ha per titolo Monwnens érigés à la gioire de Louis XV. Nè questo solo genere di monumenti fu dall’uomo immaginato per l’uomo, mentre la brama di conservare i lineamenti delle persone che per lui furono oggetto di amore o di stima moltiplicò il numero delle immagini d’imitazio ne cioè dei ritratti propriamente detti, che con tesero in qualche maniera alla morte il diritto di cancellare le tracce d’ogni fisonomia, e con alto e basso rilievo e con marmo, con creta, con avorio , con metalli, con statue, monete, medaglie , cammei si conservarono ad onta di lunghi secoli ogni genere di care e d’illustri memorie. Questa preservazione dall’oblio di tanti nomi, questa specie di apoteosi che veni va fatta di tante persone, il cui simulacro ave- vasi in uso di deporre nei luoghi sacri e vene rati per unirlo a ciò che più avevasi in pregio e assicurarne cosi la durata non meno che sta bilirne 1’ onore, fu in uso presso tutte le antiche nazioni ; e vedremo come dalle antiche passò alle moderne a tal segno, da accompagnare sulla stessa tavola e sullo stesso rilievo le im- / M