CAPII OT O SECONDO ijj Sotio il doge Vitale Micheli o sotto Sebastiano Ziani fu poi interrato il rio, allungata la piazza e trasferita la chiesa dov’è rimasta fino a’gior ni presenti. La domenica in Albis veniva visi tata dal Doge e dal Senato, e dopo la messa solenne il capitolo di S. Marco, ritornando pro- cessionalmente verso la chiesa ducale era se guito dal Pievano di S. Geminiano col suo ca pitolo con croce eretta e piviale, e dalla Si gnoria, i quali tutti giunti al luogo indicato da questa pietra rossa fermavansi, e cantata dai capitolari di S. Marco un antifona, il pievano con bi*eve orazione rammemorava a sua Sere nità il successo della traslocazione della chiesa e la raccomandava alla sua protezione. Dava il Doge un’ adei-ente risposta e faceva un’ obbla- zione. Ma ricorderò una pietra ancor più moderna in quella che nel 1750 i Genovesi posero in mezzo alla via Portoria, in rimembranza della espulsione fatta in quell’anno dei loro nemici a furia di sassi penino di quegl’ impeti che scop piano dopo che la pazienza è stata posta alle prove estreme. Il pavimento della strada avendo ceduto sotto il peso d’un mortajo da bomba stra scinalo da soldati, furono chiamati gli artigiani e quelli della contrada a prestar mano per trarre il mortajo, e per meglio determinarli fu