CAPITOLO SECONDO log dicesi lunga /jo piedi, premendola con una can na riceve un movimento sensibile. Anche Stra- bone (Geograf. lib. III.) sul proposito di que ste pietre mobili ricorda quell’antica venera zione e quel timor religioso da cui era com preso chi dovea parlare di cose sacre delle quali era vietato il rivelar il secreto, e non ismentisce i prodigj su di ciò narrati da Arte- midoro come testimonio oculare delle pietre mobili vedute in Portogallo sul Promontorio sacro. Da ciò vediamo esser esistite all’estre- OD miti occidentale dell’ Europa pietre consecrate dalla religione, alle quali potea di leggieri darsi un ondulamento, come a quelle esistenti ancora nell’estremo oriente dell’Asia. Sono le une e le altre collocate vicino alle acque in certe eminenze sporgenti, il che spiega anche come senza l’uso di forze straordinarie possano es ser rimaste colà isolate meno che nel punto centrale del loro peso su cui si bilanciano . Tale è la posizione della pietra chiamata dagli Inglesi Pendre-Stone che Norden dice di ave- u re veduta sopra una rupe sull’altura diBliston nella provincia di Cornvval, pietra cui un leg- gier soffio di vento o la breve forza di un dito muovono facilmente, e tale egualmente è l’altra nella stessa provincia, lunga dodici piedi so pra sei di larghezza e cinque di grossezza, chia mata anche oggi Mairi-Omber. Gli Areolitinon