CAPITOLO QUARTO 2?l del Redentore nei quali pose ogni studio, riu scendo particolarmente a far sfuggire sul pia no le parti lontane con bello artificio e compo nendo con nobili ed espressivi atteggiamenti il soggetto della sepoltura. Ma in tutto il lavoro ad ogni tratto si scorge qualche affettazione, qualche mossa studiata, e soprattutto alcune caricature nelle teste, nelle barbe, nelle estre mità che annunciavano l’allontanamento dalla \ aurea antica semplicità. Preso però in totale il lavoro può dirsi ab bastanza insigne perchè sempre dovesse tener si in altissimo pregio, e non essere espulso dal luogo sacro , come lo fu per pochi anni, mu randosi la porta e rivestendo di vili pancaccie di noce l’abside venerando della Basilica, da cui gli antichissimi marmi, e questi moderni pregiatissimi bronzi erano stati divelti. Buon senno ed amor per le patrie arti, e i monumen ti diressero le cure del dottissimo prelato Bon- signori reggente la cattedra patriarcale nel 1812 e dell’ ottimo nobil patrizio Bartolom- meo Gradenigo podestà di Venezia, per il cui autorevol comando fu vendicato 1’ onore del tempio, e rimessa nel pristino stato ogni cosa, come vedesi presentemente. Ciò che però fa scorgere maggiormente il carattere di questo scultore è il basso rilievo ch’egli scolpi perla cappella del Santo in i’a-