suetudine che ad esempio del modello della cri stiana religione dev’ essere la prima virtù del suo vicario. Ambizioso, intraprendente, severo, instancabile,nemico del proprio non meno che dell’altrui riposo, irritandosi d’ogni ostacolo, riuniva tutte le qualità che sembravano in ap parenza le più eterogenee all’apostolico suo ministero. Ma la tempera del suo spirito era forte a tenore dei bisogni del suo secolo, edera necessario un carattere quasi indomabile per animar gli alleati ad effettuare l’alto disegno di cacciar d’Italia gli stranieri. La corte di Roma si trovava di già in quello stato , per cui era d’ uopo far tacere momentaneamente i bisogni spirituali del gregge, e far primo oggetto delle cure sovrane gl’interessi politici e temporali che furono i moventi principali delle azioni di Giulio; e fu difatti prima cura dell’intrapren dente suo genio il consolidare in tutta l’Europa 1' autorità della S. Sede, il ricuperare i beni della chiesa, il cacciare gli stranieri d’Italia, (o i barbari, com’era costume allora di deno minarli.) Cominciò dal voler sottrarre i suoi stati dal dominio dei tiranni, alludendo in ciò ai lìa- glioni di Perugia, e ai Bentivogli di Bologna chesominise, quantunque Giovanni Bentivoglio si accingesse a difendersi sulla fede di Luigi XIT di Francia suo allealo, che Io tradi gittandosi