TAVOLA XVIII. o già questa una Venere , che danzi , ovvero una Ballatrice, che ci si presenti sotto la di lei figura, dovranno in ogni modo ammirarsi la- maestria del disegno, e la leggiadria dell’ atteg. giamento , che gareggiano nel renderne per fetta la dipintura . Alla madre di amore si con viene il ballo, spettano le Armille , ed è dovuto f ornamento di perle , che secondo i Poeti for marono la sua cuna. Tuttociòsi scorge nella nostra elegante figura, e giuftifica chi per una Venere voglia caratterizzarla . Non sarebbe per altro da condannarsi nemmeno chi seguitando il parere di Ateneo volesse in lei riconoscere una delle Danzatrici, che nei conviti s’introduceano imitando Ninfe, o Deità : In tale ipotesi la mossa della nostra Ballante potrebbe esprimere lina Ve nere in atto di scuoprirsi, e sul momento di eseguire la terza delle tre parti del ballo notate da Plutarco moto , figura, indicazione. La ftrisck inferiore non ha relazione con la Pittura di sopra. Tom. I. Pit.