. N questa Pittura da ognuno si ravvisa il Ciclope Polifemo innamorato della sua Galatea , e da essa per la di lui mostruosità aborrito. Così ci previe* ne la comune opinione, ma diversamente sem bra che voglia persuaderci il nostro Pittore . Qui Polifemo mostra non deformi fattele. Ha tre occhi in fronte per ismentire l’impresa di Ulisse sostenuta da tutti i Mitologi, e Poeti, che gliene danno un solo , contro i quali non lascia però Servio sul III. 36. dell’Eneide di asserire : Multi il luni dicunt unum Imbuisse oculum : alii duos : alii tres. Tiene la Lira nella sinistra ; Conia destra stà in atto di ricevere una Lettera informa bipatente e propria dei Dittici Amatorii da un Genio sopra un Delfino, forse speditogli da Galatèa. Se il dispaccio contenga gradite corrispondenze , o amare ripulse ciascuno la pensi a suo modo . E’ notabile però , eh’ Egli stende la mano con pre mura , e tristezza. La pittura inferiore esprime un piccolo cocchio tirato da due cigni, e guidato da un amorino . T014.1. Pit. —