TAVOLA XXXIV. In una delle due Pitture del presente Rame un Putto viene spaventato da altro , che gli mo stra una maschera , ed il terzo è in atto di soc correrlo , e di sgridare il compagno. Le mosse di tutti e tre sono della più viva leggiadria. Per quanto il ceffo della detta maschera sia ca ricato , pure non si trova della deformità di quel le dette Mormolicie, del di cui solo nome al dire di Esichio , e di altri antichi Autori servi- vanfi le Nudrici per incutere timore ai fanciulli. Viene interessata la curiosità dall’altra Pittura esprimente due Genj, che esercitano l’arte di Fa legname. Il pancone col ferro dentato per fer mare le tavole, la sega , il martelio, una cassetta per riporvi altri istrumenti deli’ arte si veggono nella Bottega. Al muro una mensola con un vase da oglio probabilmente per ungere i ferri. Nei sudetti due Genj Falegnami fi è voluta forse in dicare quella inclinazione chiamata anche genio ai rispettivi mestieri. Tom.I.Pit.