— 10 — Però quando il Pastor del rornan lido Disse F origin d’ Ella Immacolata, Gli rispondea d’ Oriente ogni cor lido. Ed oh perchè non vien la disiata Alba che sveli al piè di questa Mole Tutta a la fè Caldea riconquistata! Ben lo pou far tue fervide parole Vergine bella! Chè il divin tuo Figlio Tanto per te far grazia al mondo vuole, Quanto tua gloria è universal consiglio ! ot’ò ir?a- ■/(Jfii’i óiìot/I Sig. Andrea Aitar di Diarbekir nella Mesopot.amia / f ; . . i jjfT IV. ! ssbftsDfTb t bucfii ifi Bli:loaBttiml SIRIACO eirn.atof|OK>M alisi: aib’mK ib xlmni^è éiìuiT, Un desiderio poetico Date venia al poeta f Oh perchè sculti Qui non mi avete con Davidde i Maggi, Che per quali non so deserti inculti Venner seguendo i portentosi raggi? O quanto bene di quell’ arpa a’ suoni Parrebbe udir le lor dolci canzoni (1) ! Se già d’allor che Lei videro sovra All’assonnato Bambinel de’cieli, Fu chi li udiva d’iueffabil ovra Tramandar carmi a’ secoli fedeli ; E quai chiamati a piè del nobil Sasso Direbbon laudi al glorioso passo? Sig. Luigi Sabuiigt di Diarbekir nella Mesopotamia U K>ity»-,u mio! tìilji: nV-.-H s 3 .. . • tei.v.«nl ■«>•»( .-U •ino ,e#ei Dii IomoK • liiri:-. . . ,:l >> bilMto iv (1) Accennasi al Cantico de’ Magi ideato da s. EIYem Siro; poesia che gli eruditi conoscono come parte dell’uffizio de’ siri, (par. Idem.) tradotta in latino dall* Assemanni (T. 111. pag. GOI-3.) non che dal celebre Abramo Eckellense già alunno della Propaganda ne’primi tempi della isti tuzione.