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I III I I —( ■ ) ■— - 5- Dilettanten - Concert. Montags, den 14. Decemb. 1795. ERSTER T H E I L. Sinfonie von Mozart. Arie mit concertirender Flöte, Oboe» j'Horn und Fagott aus Idomeneo von Mozart. Se il padre perdei, La patria, il ripofo; Tu padre mi fei, Soggiorno amorofo, E Creta per me. Or piu non rammento L’ angofcie,.gl’ affanni; Or gioja e contento Compenfo a miet danni Il Cielo mi die. Concert auf dem Fortepiano von Sterke!. Sextett aus le nozze di Figaro von Mozart. Mar. Rironofci in queflo ampleffo Una madre, amato figlio. Fig. Padre mio, fate lo fteifo, Non mi fate piu arrofir. Bar. Refiftenza la cofcienza Far non lafcia al tuo defir. fEi fuo padre, ella fua madre: J L’ imeneo non puö feguir. ■ , „ .Son delufo, fon confufo: on ‘ l.Meglio e aflai di qua partir. Suf. Alto alto Signor Conte, Mille doppie fon qni pronte. A pagar v»ngo Figaro Ed a porlo in liberta. f Non fappiam com' e la cofa. il Cor I Oflervate un poco la. Suf. Gia d’ accordo ei fi la fpofa : Giullo ciel! ehe infedelta! Lafcia iniquo. Fig. No t’ arreflo, fenti, 0 cara. Snf. Senti quefta. Bar. f E un effetto di buon core, Fig. | Tutto aniore e quel ehe fa. Mar. J Freme, fmania dal furore il Ccn. | II deftino gli la fa. Cur. . Fremo, fmanio dal furore, Suf. I Una vecchia a me la fa. Mar. Lo fdegno calmate Mia cara figliuola, Sua madre abbracciate, Che voftra or fara. Suf. Sua madre? Tutt. Sua madre. Fig. E quello e mio padre, Che a te lo dirä. Suf. Suo padre? Tutt. Suo padre. Fig. E quella mia madre Che a te lo dirä. ——— * "