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Fig. Nd t’arrefta, Senti, o cara! Suf Senti quefta. Marc. IE' un’effetto di bwon core, Bart. Fig\l utto amore e quel ehe fä. II Conte i Fremo, fmanio dalfurore, | II deftino a me la fä. D. Curz. • Freme, e fmania dal fu- ) rore, Sil deftino gliela fä. e I Fremo, fmanio dal fu- Sufannal rore, a 6. I Una vecchia a me la fä. Marc. Lo sdegno calmate Mia cara ftgliuola, Sua madre abbracciate Che voftra or farä. Suf. Sua madre? Tutti. Sua madre! Fig. E quello e mio Padre Che a te lo dirä. Suf Suo Padre ? Tutti. Suo Padre! Fig. E quella e mia madre Che a te lo dirä. Suf. Marc.f Al dolce contento Bart, e Fig. a 6. Di quefto momento Quell’ Q uell , anima appena Refiftere or fa. Di quefto momento Queft’ anima appena Refiftere or fa. Conte e Z Al fiero tormento Curz- Di quefto momento Szepter Oncert, auf tem JSiofoncefl. (Jjerr Slrie, von Sitwofa, Se fon vendicata Se tolto e l’oggetto Contenra giä Ibno, Che il cor gl’incatena, Al Conte perdono Con faccia ferena La fua infedeltä. La man mi darä. CJjor, von (Srfjirfjt Proteggete, o Dei pietofi, II Signor di quefte arene; Lieto viva, ed ogni bene Fia per lui, il voftro amor. Date a lui, pietofi Dei, Lunghi giorni avventurofi; E a’ fuoi giorni, o Dei pietofi Aggiungete i noftri ancor. Giä ehe il gran giorno Tante eure compone, e giufto, o Dei, (Sinfonie, von SterM. Che fia ne’ d'i futuri Sempre celebre, egloriofo. A noi conviene Dell’ annual coftume Iftituir la fefta, acciö l’efempio Al rinnovar dell’ anno Prendan da quefto di quei, ehe verrann o. Sempre, o felice giorno, Farä con te ritorno Il giubilo d’oghi alma, La calma d’ogni cor. Qzinliijj - S5iUet6 fur Srembe füib bei), bem ^Sibliot^efaufmartec SW et) er, jii 12 @rofd)etv ju betommen.