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cgnfau..——■ ■■■jaura ; Soncert ; in? neuen ©aale b e s ©etvanb^aufeö. SJonncrjlag^/ t>en 9.^9 1782* @rfter Xfcetl* «Einfcttir, von $apt>n. SlrtC/auö geucippo, von Jpaffe, (Wbem. OfwttlMIL) Cosi gelofo il cane Dell’ orticel cuftode, Quando per fe non gode, Non lafeia altrui goder. Famelico rimane; E offefo dal digiuno Riughia, latrando a ogn’uno Che cercail fuo piacer. Concert auf bei- Orgel, ,(£err ©tfjidjt,) ©nett aus ©ida, von (SvauiL Poßumio. Quando potrem giammai,' Sempre fra pianti e lai, Finir di paventar? Ottavia. Quando mai pace avrenio? Quando fperar potremo La liberta d’amar? Poßumio. Quando fi bclla aurora Dali’ onde forgera? Ottavia. Qual ßrana forza allora Dividerci potra? Poßumio, Ma crudo ciel fdegnato! Ottavia. Ma crudo ingiuflo fato! Poßumio. Se il tuo rigor non cefla, Ottavia. Se ancor mi brami oppreflä, a.2. Ah! quedo cor ccllante Sempre fedel fara. 1'" ■ 1 ■ ■ ...1—