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im ®o«le b c s © e tv a n b fj a ti fe & ©onne^tagö, fcen 13. fte&iw. 1783* <Erftev (Sinfonie, von Sßan^lf, SifiC/ mit fXecitativ, von 0accf;mi. (labern. (Scfjrbtet.) Ah! perche mi sl chiude Questo varco crud'el? Che piu t’arresti? Vieni, o mostro tiraruio,. Vieni,*e toglimi alfin d’affannol Ah! forse adesso egli divora, II solo diletto mio tesoro! Ascolto, 0 parmidi flebile lamento Un indistmto suon. Ove mi volgo ? Che risolvo? un’ ajuto! Ah, tutto e vanol Cadde pur troppo esangue! Lacerata la vedo! oh vista! ohsanguel II caro ben perder, L’anima mia niori! Andromeda, amor mio, Andromeda, ove sei? Se l’unico tesoro Vor m’involaste, oh Dei! Ah nd, ehe non poss^o Piir vivere cosi! ' (foncett ouf bem SSiofonceth (Jpr. SJerQCT.) §(Vie mit coticertirenbcr QJidin, von 2(kfianbru Nel mio seno agitato Sento amor, ehe parla e dice : Non ferner; sara felice La costanza del tuo cor. Stvepter