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—..Ui 3tt>ei)ter X|eÄ. ©infonie, von ^kpf. (Scene, von J^apön. Ah come il core Mi palpita nel feno! Per...Fillide... infedel...mori... Fileno. (legge) Onnipotenti Numi! Che lefii? Ah mia tiranna Inumana pietä, tu per falvarlo Fofti i’empia cagion della fua morte ... Crudeliffima legge.. ingrata forte! Ohime! . . . di fofco velo Si copre il giorno! ... io gelo ... II pie vaciila ... oh Dio! . . . Ombra dell’Idol mio! Fra i mirti degli Elxfi (ötnfenie. toCCne von 0arti. Tiranna! quefta dunque turendi Alla mia fede, tantaingrata merce ? Ahime! non regge a fi penofa Idea 1’alma agitata, Menzognera fpietata! Ah no! perdona quefti trafporti Anima mia, non poflb crederti Ancor meco infedel; io fpero Che cangerai penfiero, e ehe il mio pianro In te rifveglierä l’antico ardore; Se e ver ehe come in volto hai bello il core. Ilnoftro amorfi eternera frapoco. Teco färb . . . Che lento! ah tu fdegnofa Dal margine di Lete tni rifpondi, Tra fofpiri funefti! . . . Fuggi, infida, da me! tu m’ue- cidefti! Ombra del coto bene, Ah non chiamarmi infida! Fida ti amai, e fida Verrb fra l’ombre ancor. Tiranna a te mi refe Una pietä fedele; Mi refe a te crudele Un infelice amor. Nel bei volto amato bene, Io ti vedo efpreffo il cor; Hai pietä delle mie pene, Fa ehe torni al primo amor. Ma tu taci, anima mia? . . . Non mi guardi o mio teforo? ... E' un portento fe io non moro, E virtu di tna beltä. Empio fato, avverfa forte, Perche mai non m’uccidete! . . . Cari amanti, voi vedete, Quanto e grande il mio dolor. Sinfonie. Sinlaff = Qjißef^ finb int Hotel dc Baviere Bep J^rn. ßBevpftfb hüb am Eingänge M Saalö ju 16 ©rofefcen ju haben.