* INTERMEZZO P.RIMO. Chi mi conofcerebbe ? Oh voglia il Cielo Ch’io non fia conolciuto! Hò fatto un tal intacco, Che fé mi fcuopre la Giuflizia, io fono Per lo|meno appicato. Almen crcpaflc Quell’ avido mio Zio, che inutilmente Un telòro confèrva ! Perdo il tempo qui in vano, e i sbirri (oh Dio!) Van me forfè cercando, E dove mai, Dove addrizzar mi pollo, Mifero me! Se non hò un lòldo adoffo:? Liv. Olà; Paggio, vien qui, prendi, codefta E’ una dobbla di Spagna, Vanne dal Pafticier ; di, che mi manda Due preziolè vivande, Poiché quella mattina Viene a pranzo con me la Contcflina, Card. (Povere dobble mie!) Liv. Fermati, c quelli Due zecchini ti dò, perche tu compri Di Borgogna, e Toccai qualche bottiglia, E il rello cioccolata con vainilia. Card, (Ed’io muoio di fame) Olà, Mingone, Ferma; non mi conofei? Io fon Cardone. Liv. Stelle, che vedo mai? Cosi pezzente, Cosi Iporco Cardone? Agli occhi miei Quello tu non raflembri, e quel non fai. Card. Ah pur troppo fon quello. Ah tu Livietta Deh non mi abbandonar! Vedi in qual flato Son ridotto per tè? A3 • Liv.