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rLn. r'_n. _r_n jr_rvj^_r , ur' r r*..r'_rv r~. r.r rvrv i-i-l r-.j-< Für.jt_tlxt.j-,r- J ^^ w r'.rur^-T'-. r'-r^.j-'_ri & 5 Co {s im Saale de Donnerstags, No. V. j n c e r t ? s Gewandhauses, den i. November, i8o4. , $ 5 h C L l, ij 5 5 5 § s ft ? ma tutti al fato le mie vicende; adoro, alfin mi rende. Alme fide, ai vostri accenti sento il core a consolar. Sc l’oggetto .ehe mi rendi serba in sen l’ antico ardore, Ciel pietoso, questo core altro ben non sä bramar, geblasen vom Hrn. Fuchs. von P ä r. e Isidora. ? ä Sinfonie, von Beethoven. Scene, von Pär, gesungen von Demois. Alberghi. Grazie/ti rendo, demente Cielo ! 11 mio diletto sposo, ehe tanto sospirai, • dunque veder potrö fra pochi islanti in qnesto luogo istesso? Ah ehe m’innonda del piacer l’eccesso’ Prigioniera, e lontana dall’ amato mio bene, oh quanto, o amici, io palpitai finor! i perdono i mali miei, se l’oggetto, ehe ai vostri accenti altna aifiante: solo istante, fa scordar! Alme fide, respirö quesl’ di piacere nn quanti affanni Ma perche non vien lo sposo questo seno a consolar? Concert auf dem Fagott, Introduzione aus Sargino, Ist lla. Sargino Isidoro. Isella mia carina, mia sposa ti viio far. Isella. Da bravo, fa alla presto,' non farmi piü aspettar. Isidoro. Ouä dammi la manina —