8® Selen, Did. Selen. Did. Did. Did. Did. Did. ATTO III. Non hai, fuor, che in te ftefla altra fperanza: Vanne a lui, priega, e piangi. Chi sài forfè potrai vincer quel core. Alle preghiere, a i pianti Dido. fceuder dovrà? Dido, che fèppe . . O (cordati il tuo grado, O abbandona ogni fpeme: Amore, è Maefta non vanno infieme. Arafpe in quelle foglie? Arafp. A te ne vengo Pictofo del tuo riichio. Il Rè (degnato Di Cartagine i Tetti arde, e ruina. Vedi, vedi, o Regina Le fiamme, che lontane agita il vento. Se tardi un fòl momento, . A placar il fuo (degno, Un fòl giorno iì ® » • R «s no - Rcftano più difàftri» Per rendermi infelice? Sthn. Infaufto giorno! {parte.') SCENA VII. Didone, Arajfce 3 ed Ofmida. O frnida. Ofm. Arde d’intorno . . . Lo sò; d’ Enea ti chiedo ; Che ottenerti da Enea? Ofm. Parti l’ingrato. Ritorna, Ofmida. . corri: aduna infieme Armi, Navi, e Guerrieri. Raggiungi l’infedele; Lacera i lini fuoi, fommergi i Legni: