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« Co) ^ ATTO TERZO. t Porto di Cartagine ingombrato da molte navi Trojanc pronte alla vela per il trafporto di t Enea alle fpiaggie d* Italia. SCENA PRIMA. Enea con feguito di tfrojani 5 e poi furba con Adori. C ompagni invitti, a tollerare avvezzi E del Cielo» e del Mar gli infiliti, e l'ire; Dettate il voftro ardire, Che per l'onda infedele E’ tempo già di rilpiegar le vele.’ (Quìvh feguendo l'imbarco dìjlurfato dall*arrivo di jfarba.) Jarb. Dove rivoglia, dove Quefto Eroe fuggitivo i legni, d'armi? Vuol portar guerra altrove, O da me col fuggir cerca lo ttampo ? Enea. Ecco un novello inciampo! Jarb. In quetta guifa Tu latti in abbandono La fida Ipofi, e drGartago il Trono? Enea. Alla mia Gloria io cedo Barbaro, e non a te, la Ipofi, e il Regno. $arh