-tf ao . A T T O I. if", -- : <ì } i' JFrà lo fplendor del Trono Belle le colpe fono ; Perde 1* orror T inganno» Tutto fi fà virtù. Fuggir con frode il danno Può dubitar, fe lice, Quell’ anima infelice, Che nacque in fervitù. Fi SCENA IV. Atrio nella Reggia. Selene, Enea, indEfarba, eddrajpe. Enea. (Zià te 1’dilli, o Selene, . Male interpreta Ofmida 1 lenii miei. j Selen. Sia, qual vuoi la cagione, f Che ti sforza aj partir la mia Germana Vuol colà favellarti. 1 Enea. Sarà pena l’indugio. Seltn. Odila, c parti. Enea. Ed a colei, che adoro Darò l’ultimo addio ? Sei. ( Taccio, e non muoro ? ) Enea. Piange Selene? Sei. E come, Quando parli cofi, non vuoi ch’io pianga? Enea. Lafcia di folpirar : fola Didonc Hà raggion ai lagnarti al partir mio. SeUn. Habbiam lo fteflb cor Didone, ed io. Jarb.