ABOfflEMMT-COICERT im Saale des Gewandhauses zu Leipzig, Donnerstag, den 3. November 1842. Erster Theil. Mi colmerä Aladin! da ognun creduto Sarö felice appieno, E da pena mortal trafitto h6 il seno. 0 Palmide adorata! fo son l’aulore De’ mali tuoi: spinto Da forsennato ardore io t’ingannai E per me sventurata ognor sarai. Oh! come rapida Fuggi la speme! Ah! sempre piangere Il cor dovrä. Per me risplendere Un raggio sereno Di pacc amabile Mai si vedrä. Ma il figlio ancor non vedo; Pur ascoso ei qui resta; qui sperava Stringerlo al core, E eonforlo trovare al mio dolore. L’aspetto adorabile D’un tenero oggetto, 0 quanto all’ anima Darit diletto! 0 ciel demente, Deh, fa che presto stringerlo Io possa al sen! 0 caro figlio! ansioso il cor ti altende! Deh, vola rapido! Ah, non tardare, Di gioja i palpiti Ridesta in sen. ju arr ■ ■■■<.> Fantasie für die Oboe von Verroust, vorgetragen von Herrn Krüger aus Aachen. Ouvertüre zu Oberon von Carl Maria v. Weber. Adagio und Rondo russe für die Violine von de Beriot, vor getragen von Herrn Fr. Weissenborn, (Mitglied des Orchesters). Scene und Arie aus „il Crociato in Egitto“ von Meyerbeer, gesungen von Madame Krüger, erste Sängerin des Aachener Stadttheaters. Eccomi giunto omai Nel solitario ameuo asil; qui ascoso Stä l’innocente amato' figlio, a cui Nomar non lice il genitor. 0 Dio! Di duol, di gioja palpita il cor mio. Vincitore dal campo io qui ritorno; Di novelli favori in | • n i I IIP i fl i