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D’esser da te divisa un sol momento — Ah, di vederti, o earo, Giä mi stringe il desio, Ti sospira il mio cor..'., vieni, idol mio! Dove sei, mio bei tesoro, Chi t’invola a questo cor? Se non vieni io giä mi moro, Ne resisto al mio dolor! Se pietade avete, oh dei, Secondale i voti miei, A me torniil earo ben. a, 1 • .4 ■ Ma, a chi parlo? gli accenti Eco ripete Sol. Tesco non m’ode, Tesco non mi risponde. E portano le voci e l’aure, e l’oudc. Poco da me lontano Esser egli dovria, salgasi qucllo Che piu d’ogni altro s’alza alpestre scoglio, Ivi lo scoprirö. Che miro! oh stelle! Misera me! Quest’ e l’Argivo legno! Greci son quelli ! — Teseo ! — Ei sulla prora Ah m’ingannassi almen.... no, non m’inganno - Ei fugge, ei qui mi lascia in abbandono ! Piu speranza non v’e, tradita io sono! Teseo! m’aseolta! oim! Vaneggio ... i flutti, e i venti, L’involano per sempre agli occhi miei.... Ah siete ingiusti, o dei, Se l’empio non punite! Ingiusto! ingrato! Perch ti trassi dalla morte, dunque Tu dovevi tradirmi! E le promesse, E i giuramenti tuoi ? spergiuro! infido! Hai pur cor di laseiarmi? a chi mi volgo? Da chi pictä sperar? Giä pi non reggo, Il pie vacilla, e in cosi amaro istante Sento mancarmi in scn l’alma tremante. ; 5 Ah ehe morir vorrei In si fatal momento, Ma al mio crudel tormento Mi serba ingiusto il ciel! Misera abbandonata ! Non ho chi mi eonsola, Chi tanto amai s’invola Barbaro, ed infedel ! 12oD u -uIUIS . youu and eib 93 6322511 a»b us . uils? vani