4e L’Eco sol 1c mie pene ■ Udir. Tu bell’ astro al cui dolce riflesso, II mio passo vagando sen va, Tu m’addita ove Arnoldo s'aggira A lui sol il mio cor s’aprlra. Adagio und Hondo für die Violine, von Kreutzer, vorge tragen von Hrn. Ullrich. Duett aus Mathilde von Schahran, von Rossini, gesungen von Dem. Grabau und Hrn. Schuster. Mat. Di capricci, di smorfiette, Di sospiri, di graziette, Di silenzj eloquentissimi, Di artifizj sublimissimi Quali Armida l'invent, 0 un pocta li sogn. Io ne ho tanta quantit . . . Corradin si pieghera, Al mio pie si prostrera. Pianger, sospirer, Schiavo mio restar dovra. Ali. Di minaccic, di fierezze, Di furori, di stranezze, Di decreti bizzarrissimi, Di terrori orribilissimi, Quali un orso l'invent, 0 un demonio li sogn, Ei ne ha tanta quantita . . . Carradin resister, A crollar ci pensera Fremerä, e infurier, E spavehto vi far. Mat. Ma tu ridere mi fai. Ali. Quanto e liero tu non sai. Egli e un uom d’ un’ altra pasta. Mat. Io son donna, c tanto basta. Ali. Ah! Ragazza ci scommetto, Che avrai molto da penar. Mat. Se riesce il mio progetto. Voglio farlo sdrucciolar. Qual ti sembro?