3 a 5. D. Alf. Hesp, T. Cosa possiam mai far? Hesp, ■ ( Fiortl. Dorab. Despina, Fiord. Dwab. Desp. Fiord. Dorab. Fiord. Fiord. , Dorab. a4. Ferr. 1 Gid. < Dorab. Fiord. Dorab. Fiord. Dorab. Fiord. Dorab. a 2. Ah ehe del sole il raggio Tosco per me diyenta ! Tremo.. le fibre, e l’anima par ehe mancar si senta, ne pu la lingua, o il labbro accenti articolar. D. Alf, Gia ehe a morir vicini sono quei meschinelli, pietade almeno a queli cercate di mostrar. Chi mi chiama? Despina ! Cosa vedo ‘i Morti i meschini io credo, o prossimi a spirar. Ah, ehe pur troppo e vero! Furenti, disperati si sono avelenati Oh amore singolar! Abbandonar i miseri saria per voi vergogna. Soccorerli bisogua..... Dorab' } Sospiran g» infelici Gente accorete, gente! Nessuno, oddio! ei sente, Di vita ancor dan segno, Colle pietose mani Tate un po lor sostegno, e voi con me correte; (a D. Alf) un medico, un antidoto voliamo a ricercar. Dei! ehe cimento e questo: • Evento piii funesto | non si potea trovar. 1 Piu bella commediola ' non si potea trovar. | Ah! • Despina! Fiord. a 3. Dorab. )rfrt///r/fiiir/ri/ffj/r/Ji/f7r/rrj/ij. r ffi/7.'f/r.'rrrrrr/rr/ffTrt/rrfrr/m/r//rc i 3 3 Che facciamo? Tu ehe dici? In momenti si dolenti chi potriali abbaudonar? Che figure interessantij Possiam farci un poco avanti. Ha freddissima la testa. Fredda, fredda e ancora questa, Ed il polso? Io non gliel sento Questo batte lento lento. Ah, se tarda ancor l’aita, speme piü non v’e di vita.