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SuneNNNNNNNNNNNNMg Neunzehntes ABONNEMENIT-CONCER’T im Saale des Gewandhauses $ $ • •$$ $•• • 4+4•4• Erster uzwuaruvrpuuurzwuuruuuuuwuuuuuwuwrwwwwsNMM:3 Ouvertüre aus Jessonda, von L. Spohr. Scene und Ärie^ aus Titus, von V. A. Mozart, gesungen von Demois. Hem’. Grabau. Donnerstag, den 22sten Februar, 1827. Ecco il punto, o Vitellia, P’esaminar Ja tua costanza. Avrai Valor, ehe basti a rimirare esangue II tuo Sesto fedel? Sesto, clie t’ama Pi della vita sua? ehe per tua colpa Diveime reo? Che t’ubbidi, crudele? Che, ingiusta , ador! Che in faccia a morte Si grau fede ti serba? E tu frattanto. Non ignota a te stessa, andrai tranquilla Al talamo d’Augusto? Ah! mi vedrei Sempre Sesto d’intomo. E l’aure, e i sassi Temerei ehe loquaci Mi scoprissero a Tito. A’piedi suoi. Vadasi, il tutto a palerar. Si scemi 11 delitto di Sesto, Se scusar non si pud col fallo mio. D'impero, e d'imenei speranze, addio! Non piu di fiori Veggo la morte Vaghe catene Ver me avanzar. Discenda Imene Infelic T orrore! Ad intrecciar Ah! di me che si dira? Stretta fra barbare Chi vedesse il mio dolore. Aspre rilorte Pur avria di me pieta.